Cosa è la Coxalgia
Per coxalgia si intende il dolore all’articolazione dell’anca. Deriva dalla parola coxa, che è il termine latino usato in ambito medico per indicare l’articolazione dell’anca in condizioni patologiche, e dalla parola algia che vuol dire dolore.
Le cause che provocano la Coxalgia
Il dolore all’anca può essere la manifestazione, o una delle manifestazioni, di svariate patologie.
Le patologie più frequenti che causano dolore all’anca non traumatica nel paziente adulto sono:
- l’artrosi primitiva o secondaria dell’anca
- la necrosi asettica della testa del femore
- il conflitto femoroacetabolare
- l’algodistrofia
- gli esiti di patologie pediatriche dell’anca (come al displasia congenita dell’anca, il morbo di Perthes, l’epifisiolisi)
- tumori
Nei piccoli pazienti pediatrici le cause più frequenti di coxalgia non traumatica sono:
- la sinovite transitoria dell’anca
- l’epifisiolisi
- il morbo di Perthes
- la displasia congenita dell’anca
- la coxa vara
- l’artrite settica dell’anca
- tumori.
I sintomi della Coxalgia
L’insorgenza di una coxalgia e i sintomi che la accompagnano possono essere molto diversi tra loro a seconda della patologia che ne sta alla base.
La coxalgia può avere un’insorgenza subdola in caso di artrosi o di conflitto femoroacetabolare ed è spesso aggravata dall’attività fisica. L’insorgenza è più decisa in caso di algodistrofia o di necrosi della testa del femore. Può essere accompagnata da zoppia a seconda dell’intensità.
Nel paziente pediatrico la coxalgia è molto spesso accompagnata da zoppia. Può essere di lieve o moderata entità in caso di sinovite transitoria dell’anca e di epifisiolisi. L’insorgenza è molto violenta e accompagnata da febbre in caso di artrite settica. In alcuni casi la coxalgia compare dopo altre manifestazioni. Per esempio nei pazienti pediatrici che sfuggono allo screening in caso di displasia congenita dell’anca la prima manifestazione può essere una differenza di lunghezza degli arti e successivamente la zoppia, mentre la coxalgia può comparire successivamente.
Bisogna comunque sottolineare che le sfumature di una sintomatologia caratterizzata dalla presenza della coxalgia sono innumerevoli e che pazienti diversi possono presentarsi in maniera molto diversa tra loro anche se interessati dalla stessa patologia.
La diagnosi della Coxalgia
In caso di coxalgia è fondamentale sottoporsi a visita medica per una valutazione accurata. Il medico, sulla base dei sintomi riferiti e della visita clinica, può prescrivere degli esami strumentali e di laboratorio. Le radiografie dell’anca, spesso associata alle radiografie del bacino, sono gli esami più frequentemente prescritti in prima battuta in caso di coxalgia dell’adulto. In caso di artrosi avanzata possono rappresentare anche l’unico esame necessario.
L’ecografia è molto utile nei casi pediatrici, trova scarsa applicazione nella coxalgia dell’adulto. La TC può essere molto utile come indagine di secondo livello nei casi di conflitto femoroacetabolare, oppure per una migliore definizione di cisti o tumori ossei. A volte viene prescritta la Risonanza Magnetica, che può dare informazioni molto utili in caso di necrosi della testa del femore, algodistrofia, conflitto femoroacetabolare, etc.
Nel sospetto di artrite settica, malattie reumatiche o malattie metaboliche il medico può richiedere esami del sangue di routine e/o esami specialistici per l’accurata definizione del processo patologico in atto.
La cura e i trattamenti della Coxalgia
La cura della Coxalgia consiste principalmente nella cura della patologia che ne è la causa. Per questi trattamenti si rimanda il lettore alle specifiche sezioni dedicate alle singole patologie.
Accanto alla cura della causa, in molti casi è necessario associare anche la cura del sintomo dolore, in quanto il dolore all’anca può avere caratteristiche invalidanti che interferiscono in maniera significativa con le attività quotidiane e con la qualità di vita in generale.
La terapia del dolore all’anca può comprendere varie misure, tra le quali:
- riposo funzionale con o senza restrizione del carico sull’arto inferiore corrispondente
- terapia farmacologica (farmaci antiinfiammatori non steroidei, paracetamolo, cortisone, farmaci di derivazione oppioide, miorilassanti)
- terapia infiltrativa (con acido ialuronico, cortisonici, anestetici locali)
- terapia fisica (ultrasuoni, magnetoterapia, laserterapia)
- chinesiterapia